Sempre secondo la teoria della relatività generale, in determinate situazioni alcuni oggetti possono viaggiare nel passato grazie alle «curve temporali chiuse».Pare, tuttavia, che nessuno ci abbia mai provato: infatti, come ha scritto il fisico Carlo Rovelli, «non sembrano esserci in giro molti turisti venuti dal futuro», anche se poi specifica che «questo non è un argomento forte.Tutto ciò risulta ovvio se consideriamo che il tempo è lo strumento essenziale della Creazione: il demiurgo platonico dà origine all’universo spartendo il caos in una sequenza temporale e, nella Bibbia, l’universo è creato in sette giorni. L’uomo ne è schiavo e non riesce a immaginarsi in grado di plasmarlo.

Con un particolare curioso: questo fertile humus per gente dotata di molta immaginazione sembra aver iniziato a dare i suoi frutti solo da tre secoli.
Proprio per il suo estremo fascino creativo saremmo portati a credere che esistano narrazioni antichissime relative al viaggio nel tempo.
Si distende e, distendendosi, diventa navigabile: così si comincia a immaginare che possa essere un’ottima meta per i protagonisti dei romanzi utopici a corto di destinazioni. Questa parodia del romanzo eroico segna una tappa trascurata ma fondamentale nella storia della fantascienza: molti, infatti, lo identificano come «il paleolitico» del viaggio nel tempo.
L’azione si svolge nel futuro, anche se il viaggio verso di esso non è descritto.
Magari per i nostri discendenti siamo solo poco interessanti».